giovedì 7 aprile 2011

... disci ?



"M’abituerò a non trovarti,
m’abituerò a voltarmi e non ci sarai.
M’abituerò a non pensarti quasi mai


Spero che ti sia preso tutto

ma avrai lasciato qualche fotografia,

e l’avrai messa lì apposta sul letto

per ricordarmi che sorriderai ancora.


M’abituerò a non trovarti,

m’abituerò a voltarmi e non ci sarai.

M’abituerò a non pensarti quasi mai..."



lunedì 21 marzo 2011

Trentasei minuti.




Trentasei minuti ci hanno divisi.
Trentasei minuti e non rispondi.
Trentasei minuti e tutto scorre via.
Una vita intera.
La tua... la nostra.
Come un fiume rompe gli argini,
il buio arriva,
totale ed inaspettato.
Ci strappa l'anima
nel dolore più caldo e pulsante...

Urla.
Paura.
L'incubo.
E un dolore che non conosce fine.
Il paradiso diventa inferno in un istante.

Cosa rimane ora...?
Linee piatte.
Parole.
Metafore.
Lampadine.

Buio.

Troppo il dolore, troppa la paura.
Tremo.
A mani vuote ed impotenti.

Non lasciarmi....
resta con me.

Fuori cala il sole e vorrei starti accanto.
Ci aspetta la prossima luna...
farà crescere l'erba nei prati
col suo profumo intenso d'infanzia e sole...

La nostra magnolia è piena di gemme.
E' quasi primavera
e tu dove sei... ?

Mi manchi così forte da maledire le stelle,
e tutto il creato.

Cosa vuol dire "Mai più...?"
Il mio sangue grida senza avere risposta.
Senza senso.
In un sonno senza pace.

E poi
quel caldo, ultimo addio
in un mattino calmo screziato appena di rosa...
Senza fretta.
Silenzio.
Tepore.
Il tuo profumo
e le mie lacrime sulla tua pelle stanca.
Ancora una volta.
Riprenditi tutto l'Amore,
goccia dopo goccia.
E l'universo con le sue leggi
fuori di qui.

Sei libero.
Da ogni brutta cosa
da ogni declino
da ogni sofferenza.

E' la luna nuova.
Si leverà il vento a spargere i semi
della terra.
Forse, col tempo,
asciugherà anche le ferite.

Porterai via una parte di me,
quella bambina spensierata
che è tua per sempre.

In ogni mia lacrima
in ogni mio respiro
in ogni mio giorno
...grazie.

Con tanto amore.

<3



mercoledì 21 luglio 2010

Momenti giusti.



"Dicono che c'è un tempo per seminare
e uno che hai voglia ad aspettare
un tempo sognato che viene di notte
e un altro di giorno teso
come un lino a sventolare.[...]
C'è un giorno che ci siamo perduti
come smarrire un anello in un prato
e c'era tutto un programma futuro che non abbiamo avverato. [...]
Dicono che c'è un tempo per seminare
e uno più lungo per aspettare
io dico che c'era un tempo sognato
che bisognava Sognare "

(I. Fossati)


C'è tutta la luce che vogliamo, sulle nostre ore.
Lussi mai conosciuti.
Una mela sbucciata, un accappatoio profumato,
silenzi condivisi,
un mattino lento e ovattato, delle chiavi appoggiate.
E tanto c'è ancora.
Da vivere e sfiorare.
Con i nostri sogni complicati.
Con occhi nuovi.
Gesti e parole per tingere un orizzonte, lontano da qua.
Che prenderemo, io lo so.
Siamo un regalo appena scartato.
Al momento giusto.


venerdì 19 marzo 2010

Rifugi



La mia mano piccolina
si perdeva nella tua...
così grande, forte
perennemente ruvida.
Il tuo sorriso
s' illumina
appena mi vedi.
Tu, il mio appoggio.
Io, il tuo orgoglio.
Ogni gesto
un atto d'amore per me.
Quella tranquillità
che io non ho,
e che quindi non sopporto...
Un amore che
stupidamente
non sono mai riuscita a ricambiare.
Sono ancora la tua bambina.
Ti voglio bene Papà.

19.03.2010



martedì 2 marzo 2010

A metà.


"La felicità è qualcosa che si moltiplica

quando viene condivisa."





Ancora pochi km e ci sono.
I profili si fanno già più morbidi. Più miei.
E tutto si apre davanti a me.
Poi questa sensazione nuova.
Improvvisa e forte.
E capisco che non basto
per contenere tutto,
farmi attraversare da tutto,
sentire tutto.
Forse, sono esattamente la metà
di ciò che dovrei essere ora.
Non mi basto più.
E questo rende agrodolce
anche la più forte delle emozioni.
Perchè molto si spreca,
perchè troppo si perde
e scolora...
Forse è solo il ricordo
di tanto tempo passato
a rincorrerci,
a pungere così ?

Non rivoglio nulla di questo.
Non a metà.



venerdì 5 febbraio 2010

At home. At last.




Le stagioni si sono rincorse
come i luoghi che ci hanno visto.
Tanti e così diversi.
Come noi, in fondo.
Eppure uguali, infondo.
Come provola e radicchio.
Che abbinamento, eh...?
Sole, neve,
vento e buio
e poi ancora sole,
tramonti lontani e silenziosi,
incertezze e risate,
paure e follie,
con le loro carezze pesanti e i lividi,
i colpi di coda del passato
e le ferite che avvolte
ci ostiniamo a leccare da soli.
Ora.
Tra paura ed entusiasmo,
tra incoscenza e consapevolezza.
Con tutto l'Amore possibile.
Qui.
Dove una domenica mattina
ci siamo svegliati
e abbiamo fatto quell'albero.
Noi.
E tutto ciò che siamo.
E tutto ciò che abbiamo voluto.
E quello che vorremo essere.


martedì 3 novembre 2009

Per Aspera...



... AD ASTRA







voglio tutte le mie Stelle


domenica 1 novembre 2009

Solitudini




"La mia poesia è alacre come il fuoco
trascorre tra le mie dita come un rosario
Non prego perché sono un
poeta
della sventura
che tace, a volte, le doglie di un parto dentro le ore,
sono il poeta che grida e che gioca con le sue grida,
sono il poeta che canta e non trova parole,
sono la paglia arida sopra cui batte il suono,
sono la ninnanànna che fa piangere i figli,
sono la vanagloria che si lascia cadere,
il manto di metallo di una lunga preghiera
del passato cordoglio che non vede la luce."




Alda Merini da "La volpe e il sipario"


E come sempre, chi ha davvero qualcosa da dire
lascia questa Terra...
R.I.P.


mercoledì 28 ottobre 2009



Considero valore ogni forma di vita,
la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore il regno minerale, l’assemblea delle stelle.
Considero valore il Vino finchè dura il pasto,
un sorriso involontario,
la stanchezza di chi non si e’ risparmiato,
due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varra’ piu’ niente,
e quello che oggi vale ancora poco.
Considero valore tutte le ferite.

Considero valore risparmiare acqua,
riparare un paio di scarpe,
tacere in tempo,
accorrere a un grido,
chiedere permesso prima di sedersi,
provare gratitudine senza ricordarsi di che.
Considero valore sapere in una stanza dov’e’ il nord,
qual’e’ il nome del vento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo,
la clausura della monaca,
la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
Considero valore l’uso del verbo amare
e l’ipotesi che esista un creatore.
Molti di questi valori non ho conosciuto.


Erri de Luca, "Opera sull’acqua e altre poesie"


Semplicemente... a chi me l'ha fatto conoscere.
A chi da un senso ad ogni mia attesa.

giovedì 24 settembre 2009

Lacrime. Amare.




Non è vero che sono sempre le stesse.
Cambiano eccome.
Ne ho conosciuto un pò di tutti i tipi.
Sono una lacrima facile, io.
Ci sono quelle veloci che sgorgano senza accorgertene;

in un attimo ti rigano il viso
e te le ritrovi nella fossetta del collo.

Forse la sua funzione è quella.
E' un bacino collettore di lacrime.
Ci sono quelle che indugiano e tremano,

riescono a stare lì in equilibrio
e non ti fanno vedere quasi nulla.

Finchè non si decidono a cadere.
E quando lo fanno, a volte pare proprio di sentirne il rumore.
Ci sono quelle che bruciano, che gonfiano gli occhi e ti sfigurano.
Sono quelle per cui la mamma ti sgama subito.
Ci sono quelle che proprio non escono anche se vorrebbero
e per compensare, ti annodano la gola stretta tanto da farti male.
Ci sono quelle 'diluenti'
che si trascinano giù tutto il mascara che neanche
lo struccante ci riesce così bene.
Ci sono quelle silenziose che per orgoglio

sei costretto a bere.
Poi ci sono quelle dense.
Per le occasioni 'speciali'.
Per le persone che non sanno più che fare.

Che non sanno dove andare.
Per le persone che loro malgrado si sentono sbagliate.
Fuoriposto.
Queste solcano il viso con una pesantezza che sembra ti vogliano scavare.
Sono salate. Salatissime.

E ti lasciano la pelle, il viso, le mani, tutti appiccicosi.
Lasciano persino gli aloni.
Antipaticissime.
Teoricamente prima o dopo tutte si asciugano.
Da sole.
Come dice la Amy.

Teoricamente.