venerdì 29 febbraio 2008

Le cose che non so.


"Io amo fare cose senza senso, ma sono anche le cose che mi catturano di più, perchè cosa c'è di più affascinante poi che cercar di capire cosa mi ha spinto a fare una cosa senza senso?

Ho letto libri, ho fatto viaggi, ho cercato un equilibrio, una pace,
un 'centro di gravità permanente' come Battiato.
Ma io mi sento dentro una strana irrequietezza
sento che qualcosa in me ribolle
ma non so come tirarla fuori.

Vengo assalito a volte dalla voglia di sapere, entro in libreria e guardo tutti i libri e sono tanti, tanti, tanti, e so che in ognuno di loro ci potrebbe essere una cosa che dovrei sapere,
che potrebbe essermi utile e vorrei leggerli tutti.

Mi sento inerme davanti al fatto che non so tante cose, e che non mi basterà una vita per saperle.
Mi succede anche con la musica, pensa quante canzoni che io semplicemente non conosco ma che impazzirei ad ascoltare.

Quante emozioni e pelle d'oca a cui rinuncio per ignoranza.
Quante.
Troppe. "


("Esco a fare due passi " - Fabio Volo)

oh ma perchè quest'uomo riesce sempre a rendere con le parole

esattamente quello che provo e che penso...?

martedì 19 febbraio 2008

Tentazione



"Io non amo la gente perfetta,

quelli che non sono mai caduti

o che non hanno mai inciampato.

A loro non si è svelata

la bellezza della vita."


(B. Pasternak)



martedì 12 febbraio 2008

Fermiamo questa atrocità! :-((



INFIBULAZIONE:


Mutilazione genitale femminile che consiste nella rimozione di parte delle grandi labbra, e cucitura dei lembi rimanenti in modo da lasciare solo un piccolo orifizio per il passaggio dell'urina e della mestruazione .

Spesso è praticata in aggiunta ad altri tipi di mutilazione, quali la clitoridectomia (asportazione del clitoride e delle piccole labbra) oppure la escissione o circoncisione femminile (asportazione del clitoride, ritenuta la più “lieve” delle mutilazioni, denominata sunna in lingua araba).

Queste pratiche sono eseguite in età differenti a seconda della tradizione: per esempio nel sud della Nigeria si praticano sulle neonate, in Uganda sulle adolescenti, in Somalia sulle bambine

L’infibulazione, come le altre forme di mutilazione genitale femminile, è diffusa principalmente in Egitto, nell’Africa centrorientale (con la Somalia al primo posto) e subsahariana; tuttavia, si calcola che attualmente vi siano più di 120 milioni di donne infibulate in tutto il mondo, e che ogni anno si registrino 2 milioni di nuovi casi.

Essendo operata soprattutto in territori a prevalenza islamica, è opinione diffusa che l’infibulazione sia prescritta dalla legge coranica; in realtà, subiscono mutilazioni anche donne africane di religione animista e cristiana, e la pratica dell’infibulazione sembra avere origine nell'antico Egitto, quindi in epoca preislamica.

Laddove è presente, tale pratica costituisce un rito tradizionale necessario perché la giovane possa trovare marito e dimostrare la propria purezza; i rapporti sessuali, attraverso questa pratica, vengono impossibilitati fino alla defibulazione (cioè alla scucitura della vulva), che in queste culture, viene effettuata direttamente dallo sposo prima della consumazione del matrimonio.

La pratica è radicata in credenze arcaiche, nelle quali confluiscono suggestioni religiose, superstizione e ignoranza (ad esempio, si ritiene il clitoride un elemento dannoso al bambino durante il parto), l’infibulazione di fatto costituisce il modo per annullare il piacere femminile e rendere la donna una specie di oggetto incapace di provare piacere nel sesso con il coniuge, in quanto, come immaginabile, tale mutilazione rende la penetrazione difficile e molto dolorosa.

Specialmente nelle aree rurali africane, l’infibulazione è operata perlopiù in precarie condizione igieniche, dalle donne più anziane e senza anestesia; la mutilazione implica oltre a dolore fisico e shock nel momento in cui è praticata, anche conseguenze che perdurano nel tempo.

Frequenti sono le infezioni delle vie urinarie e genitali, la formazione di cistiti, possibili setticemie, emorragie, frigidità e sterilità.

Il momento del matrimonio comporta una nuova lesione del corpo femminile, perché la parte infibulata viene sottoposta a taglio per permettere il rapporto sessuale; al momento del parto, l’apertura tra le labbra infibulate deve essere ulteriormente allargata per consentire la nascita del neonato, dopo la quale la donna deve essere nuovamente infibulata.

Ma anche nei paesi occidentali le condizioni igieniche dell’infibulazione non sono molto differenti: infatti, la mutilazione genitale, non essendo in genere accettata dalla cultura ufficiale, finisce per essere eseguita in strutture inadeguate o in clandestinità.

Le famiglie immigrate possono addirittura fare ritornare le bambine al paese di origine per sottoporle alla mutilazione.

Dai primi anni Novanta del XX secolo è andata crescendo la mobilitazione delle organizzazioni non governative e dell’ONU per il riconoscimento delle mutilazioni genitali quali gravissime violazioni del diritto della persona all’integrità e alla salute.

L’Italia è attualmente il paese europeo con il più elevato numero di donne infibulate (sarebbero oltre 20.000 donne adulte immigrate).

La recente legge n. 7 del 9/1/2006 “Disposizioni concernenti la prevenzione e il divieto delle pratiche di mutilazione genitale femminile” dichiara reato ogni “lesione o mutilazione genitale femminile, provocata in assenza di esigenze terapeutiche, al fine di condizionamento sessuale”, punibile con detenzione da 6 a 12 anni.

La legge intende attuare i principi della Dichiarazione e del Programma di azione adottati nella IV Conferenza mondiale dell’ONU sulle donne, che ebbe luogo a Pechino nel 1995.

In Eritrea dal 31 marzo 2007 praticare l'infibulazione è reato e per i trasgressori sono previste multe e la carcerazione a seconda della gravità del reato.

L'Unione delle Donne Eritree stima che il 90% delle donne siano state soggette a infibulazione e che nel continente africano almeno tre milioni di bambine subiscano la pratica ogni anno

(da Encarta)


Le popolazioni che ricorrono abitualmente a questa pratica (gli uomini, suppongo!) affermano che solo la nostra morale occidentale la può considerare questo rituale una pratica atroce e disumana; dicono che la donna senza il rituale dell’infibulazione è incompleta, mentre una donna infibulata è molto più equilibrata.
Equilibrata??
Forse annullata è il termine più giusto.
Nel corpo e nell'anima.
Io mi sono sentita in colpa a sterilizzare la mia gatta, figuriamoci.
(...però la mia gatta può accoppiarsi quando le pare e piace, solo che non rimane incinta...)
Ok, è tutta un'altra storia, ma mi chiedo a cosa pensano quelle madri, che hanno subito la stessa tortuna a loro volta, che cosa provano a tenere ferma la loro bambina mentre si contorce, cosa provano quando devono tapparle la bocca, per soffocare gli urli di dolore, mentre la loro carne viene lacerata, mentre viene deciso del loro corpo, della loro vita e della loro sessualità con conseguenze che si trascineranno dietro per tutta la vita.
E mi chiedo che soddisfazione possano avere gli uomini ad avere rapporti con donne doloranti, incapaci di provare piacere e probabilmente anche di darlo.

Sveglia gente!!!!!


lunedì 11 febbraio 2008

Senza rimpianti




"Amo tutto ciò che è stato,
tutto quello che non è più,
il dolore che ormai non mi duole,
l’antica e erronea fede,
l’ieri che ha lasciato dolore,
quello che ha lasciato allegria
solo perché è stato,
è volato
e oggi è già un altro giorno"



- Fernando Pessoa -

lunedì 4 febbraio 2008

Buon inizio



"Prima di uscire ho apparecchiato la sua colazione.
Sul sacchetto dei biscotti ho attaccato un post-it con la mia dichiarazione d'amore:

-Tu sei tutto ciò che prima non sono mai riuscito a dire,
mai riuscito a vedere,
fare,
capire.
Finalmente sei qui... ho aspettato tanto.
Ci vediamo stasera- "


("E'una vita che ti aspetto" Fabio Volo)

venerdì 1 febbraio 2008

Matchpoint




questo film mi ha fatto strippare, bellissimo.

Spero che il nuovo film di Woody Allen in uscita questo week end sia all'altezza ;-)