giovedì 24 settembre 2009

Lacrime. Amare.




Non è vero che sono sempre le stesse.
Cambiano eccome.
Ne ho conosciuto un pò di tutti i tipi.
Sono una lacrima facile, io.
Ci sono quelle veloci che sgorgano senza accorgertene;

in un attimo ti rigano il viso
e te le ritrovi nella fossetta del collo.

Forse la sua funzione è quella.
E' un bacino collettore di lacrime.
Ci sono quelle che indugiano e tremano,

riescono a stare lì in equilibrio
e non ti fanno vedere quasi nulla.

Finchè non si decidono a cadere.
E quando lo fanno, a volte pare proprio di sentirne il rumore.
Ci sono quelle che bruciano, che gonfiano gli occhi e ti sfigurano.
Sono quelle per cui la mamma ti sgama subito.
Ci sono quelle che proprio non escono anche se vorrebbero
e per compensare, ti annodano la gola stretta tanto da farti male.
Ci sono quelle 'diluenti'
che si trascinano giù tutto il mascara che neanche
lo struccante ci riesce così bene.
Ci sono quelle silenziose che per orgoglio

sei costretto a bere.
Poi ci sono quelle dense.
Per le occasioni 'speciali'.
Per le persone che non sanno più che fare.

Che non sanno dove andare.
Per le persone che loro malgrado si sentono sbagliate.
Fuoriposto.
Queste solcano il viso con una pesantezza che sembra ti vogliano scavare.
Sono salate. Salatissime.

E ti lasciano la pelle, il viso, le mani, tutti appiccicosi.
Lasciano persino gli aloni.
Antipaticissime.
Teoricamente prima o dopo tutte si asciugano.
Da sole.
Come dice la Amy.

Teoricamente.


venerdì 11 settembre 2009



"Ama me fideliter

Fidem meam nota

De corde totaliter

Et ex mente tota

sum presentialiter

absens in remota"



('Omnia Sol Temperat - Carmina Burana - Carl Orff)



(Millais, 'Ophelia')


martedì 8 settembre 2009

Ma quando arriva Natale...?



C'è che a volte sono una bambina
ma so sognare e volere con la convinzione
di cui pochi sono capaci.
E forse questo dà un pò fastidio.
C'è che ho tenacia e so aspettare
per cose che valgono veramente.
C'è che non è Natale
e neppure il mio Compleanno
ma ci sono doni che arrivano
inaspettati
a riempirti la mente, il cuore, le mani.
Senza scampo.
C'è che a volte temporeggiare ci sta.
C'è che è bello sfiorare il nastro con le dita.
C'è che è bello sentire l'odore della carta.
C'è che è bello scuoterlo per sentire che rumore fa.
C'è che è bello stringerlo al petto ed immaginarselo.
C'è che alla lunga
diventa un gioco crudele.
C'è che lì in mezzo
sta la mia Vita.
E ci sono momenti in cui vorrei lacerare la carta
strappare i nastri
e prendermi ciò che è mio.
Pretenderlo.
Afferrarlo.
Stringerlo.
Assaporarlo.
Tenerlo.
E basta.