giovedì 24 settembre 2009

Lacrime. Amare.




Non è vero che sono sempre le stesse.
Cambiano eccome.
Ne ho conosciuto un pò di tutti i tipi.
Sono una lacrima facile, io.
Ci sono quelle veloci che sgorgano senza accorgertene;

in un attimo ti rigano il viso
e te le ritrovi nella fossetta del collo.

Forse la sua funzione è quella.
E' un bacino collettore di lacrime.
Ci sono quelle che indugiano e tremano,

riescono a stare lì in equilibrio
e non ti fanno vedere quasi nulla.

Finchè non si decidono a cadere.
E quando lo fanno, a volte pare proprio di sentirne il rumore.
Ci sono quelle che bruciano, che gonfiano gli occhi e ti sfigurano.
Sono quelle per cui la mamma ti sgama subito.
Ci sono quelle che proprio non escono anche se vorrebbero
e per compensare, ti annodano la gola stretta tanto da farti male.
Ci sono quelle 'diluenti'
che si trascinano giù tutto il mascara che neanche
lo struccante ci riesce così bene.
Ci sono quelle silenziose che per orgoglio

sei costretto a bere.
Poi ci sono quelle dense.
Per le occasioni 'speciali'.
Per le persone che non sanno più che fare.

Che non sanno dove andare.
Per le persone che loro malgrado si sentono sbagliate.
Fuoriposto.
Queste solcano il viso con una pesantezza che sembra ti vogliano scavare.
Sono salate. Salatissime.

E ti lasciano la pelle, il viso, le mani, tutti appiccicosi.
Lasciano persino gli aloni.
Antipaticissime.
Teoricamente prima o dopo tutte si asciugano.
Da sole.
Come dice la Amy.

Teoricamente.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Come hai imparato bene a giocare con le parole.
Purtroppo.

Anonimo ha detto...

Magnifica. Come sempre.