domenica 3 maggio 2009

Albe. Speranze.




Il mio trolley verde è ancora lì in camera.
Inutilizzato.
Semipieno.
O semivuoto.
Preparato in fretta un venerdì mattina,
a capelli bagnati,
con lo sguardo fisso sulle lancette.
Un mattino pieno di angosce e di speranze.
Un mattino che aveva bisogno di essere accarezzato
da parole calde
che ho atteso invano.
Non mi va di riportarlo giù in cantina.
Non ancora.
Sta li a ricordarmi che niente si può forzare
Ma è proprio quel ‘niente’
A fare la differenza.
Vuoto.
Mi vedo da fuori
Nel mio involucro impalpabile.
Nel mio sguardo grigio.
E il mio cuore stanco.
Ho bisogno di qualcosa
che mi riempia gli occhi.
E te ne riempi il doppio
perché chi vorresti non c’è.
L’alba parte piano da dietro le montagne.
Quel suo rosa ridona vita

lentamente
silenziosamente
a paesaggi addormentati
a città buie
ad angoli dimenticati.
ad occhi spenti.
Invade tutto.
Lenta ma inesorabile.
Anche dopo la notte più lunga.
L’orizzonte si accende.
Ti aspettavamo.
Gli occhi riprendono vita.
Si inumidiscono.
Si riempiono per due
Anche per chi non c’è.
Alba…

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