martedì 13 novembre 2007

Giustizia per Hina

Hina, condannati padre e cognati
30 anni di carcere


Il padre di Hina Saleem e i due cognati della ragazza pakistana uccisa sono stati condannati a trent'anni di carcere. Due anni e 8 mesi allo zio.
Questa la sentenza pronunciata per l'uccisione della giovane sgozzata in famiglia lo scorso anno. Alla lettura della sentenza la madre di Hina ha dato in escandescenze in aula, gridando "me lo ammazzano" (allora non ha capito nulla????)
Tutti in carcere i condannati con la sola eccezione dello zio che è stato rimesso in libertà qualche giorno fa. Il padre di Hina nelle ultime udienze si è presentato in aula con il volto tumefatto.

Pare siano stati i cognati a picchiarlo, ma non se ne conosce il motivo.
Lo zio viene considerato responsabile solo di occultamento di cadavere e per lui sono stati chiesti due anni. La vicenda giudiziaria si è intrecciata con l'attualità:
Hina è diventata il simbolo dell'emancipazione femminile e la sua morte quello dell'intolleranza religiosa.
Ma il padre ha sempre negato che il delitto sia avvenuto per questo motivo. C'è da riferire, però, che il cadavere di Hina era stato sepolto con rito musulmano in direzione della Mecca.
Il fidanzato di Hina in lacrimeGiuseppe Tempini, il fidanzato di Hina, è scoppiato in lacrime quando ha appreso dal proprio legale della sentenza letta al termine del processo.

Daniela Santanché, portavoce della Destra, ha voluto commentare la sentenza: "Auspichiamo che la pena oggi inflitta ai responsabili diventi presto definitiva e venga effettivamente scontata. Non vorrei proprio - ha concluso - che fra qualche anno trovassimo gli assassini ancora in circolazione e in grado di reiterare simili atrocità"

(da Tgcom)


Il mio pensiero va a te, coraggiosa Hina, alla tua giovane vita stroncata nel pieno del suo fiorire, da quelle stesse mani che ti hanno nutrito e cullato quand'eri piccola, quando sottostare a leggi imposte ed assurde ancora non ti pesava...
Una vita migliore, il lavoro, i tuoi sogni, l'amore.... tanto è bastato a scatenare l'odio omicida di chi voleva altro per te, dicendo di farlo per amore brandendo il Corano come arma legittima.
Il mio pensiero va a te Hina, e spero che finalmente sia fatta giustizia, anche se questo non servirà a cancellare l'orrore di quella morte orribile, inferta a te, giovane agnello sacrificale...
Il mio pensiero va a te, perchè questo scempio non sia dimenticato, e pesi come un macigno sulle coscienze.

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